Come diventare un Mediatore: percorsi, competenze e certificazioni
InMediaLex • 30 aprile 2025
La figura del mediatore, nell’ambito della risoluzione alternativa delle controversie (ADR), assume un ruolo sempre più rilevante nei contesti civili, commerciali e familiari. Il crescente ricorso alla mediazione, anche in via obbligatoria per alcune materie, richiede professionisti altamente qualificati e dotati di competenze tecniche e relazionali. In questo articolo approfondiamo i requisiti formativi, le certificazioni richieste e le soft skills fondamentali per diventare mediatore in Italia.

Il Quadro normativo in Italia
La professione del mediatore è regolata dal Decreto Legislativo n. 28/2010 e dal Decreto Ministeriale n. 180/2010, che stabiliscono i requisiti per esercitare la funzione nell’ambito della mediazione civile e commerciale.
Requisiti principali:
- Titolo di studio non inferiore al diploma di laurea triennale o, in alternativa, iscrizione a un ordine o collegio professionale.
- Partecipazione a un corso di formazione iniziale di almeno 50 ore, erogato da un ente di formazione accreditato presso il Ministero della Giustizia.
- Superamento di una prova finale teorico-pratica.
- Iscrizione presso un Organismo di Mediazione riconosciuto dal Ministero della Giustizia.
Formazione iniziale
Il corso base di mediazione prevede:
- Moduli teorici (normativa ADR, tecniche di comunicazione, principi della mediazione, deontologia).
- Esercitazioni pratiche e simulazioni di casi.
- Valutazione delle capacità negoziali e di gestione del conflitto.
È importante scegliere un ente di formazione con docenti esperti e con un approccio didattico pratico e interattivo.
Aggiornamento Professionale
Per mantenere la qualifica, il mediatore è tenuto a frequentare corsi di aggiornamento di almeno 18 ore ogni due anni, sempre presso enti accreditati. La formazione continua è fondamentale per affinare le competenze, aggiornarsi sulle novità normative e approfondire le tecniche negoziali.
Competenze del Mediatore
Competenze giuridiche
Conoscenza del diritto civile, commerciale, societario e delle discipline specifiche legate alle materie oggetto di mediazione.
Competenze relazionali
Capacità di ascolto attivo, empatia, gestione delle emozioni, comunicazione non violenta e assertività.
Tecniche di negoziazione e gestione del conflitto
Conoscenze approfondite delle dinamiche conflittuali e delle strategie per facilitare accordi soddisfacenti per tutte le parti.
Neutralità e imparzialità
Il mediatore non prende decisioni né propone soluzioni vincolanti, ma assiste le parti nel trovare autonomamente un’intesa.
Competenze organizzative
Gestione efficace degli incontri, predisposizione di verbali, coordinamento con le parti e con i loro legali.
Specializzazioni del Mediatore
Oltre alla mediazione civile e commerciale, è possibile acquisire competenze specifiche in altri ambiti:
- Mediazione familiare
(richiede una formazione specialistica biennale riconosciuta ai sensi della legge n. 4/2013).
- Mediazione interculturale
(operativa in contesti scolastici, sanitari, sociali e penitenziari).
Certificazioni e riconoscimenti
- Iscrizione agli elenchi dei mediatori civili e commerciali presso il Ministero della Giustizia.
- Eventuali attestazioni rilasciate da enti professionali o associazioni di categoria.
Conclusioni
Diventare mediatore richiede un percorso formativo rigoroso e un aggiornamento costante. Tuttavia, la mediazione rappresenta una prospettiva professionale stimolante e ricca di opportunità, soprattutto per chi possiede una forte vocazione alla gestione costruttiva dei conflitti. Investire nella propria formazione come mediatore significa contribuire a una cultura della pace e del dialogo, sempre più richiesta nella società e nel mondo giuridico contemporaneo.